Fermati, osserva tutto e e accogli.
Guarda il cielo e guardando lascia che entri fino a riempirti.
 Fermati ancora, cosa provi?

Briciole di Cielo

Il dono della scienza

Il dono della scienza

 

Quanto al dono della scienza, la precisazione della sua natura va certamente nella linea dei contenuti. Vale a dire: il dono della sapienza si può definire come "una luce che permette di vedere"; essa non consiste quindi in una "quantità" di cose da sapere, bensì in una particolare luce di discernimento che permette alla persona di leggere i fatti e le situazioni della vita, in certo senso, con gli occhi di Dio. Il dono della scienza non è una luce che permette di vedere, ma è l’oggetto stesso della verità di Dio (la Rivelazione). In questo senso il dono della scienza è coordinato a quello della sapienza. Se la scienza è il possesso mentale del progetto di Dio, la sapienza è quella luce intellettuale che permette di vederlo senza deformazioni o fraintendimenti. Sarà opportuno anche qui qualche riferimento scritturistico. Ai Corinzi l’Apostolo Paolo dice di essere un profano nell’eloquenza ma non nella scienza: "Se anche sono un profano nell’arte del parlare, non lo sono però nella dottrina" (2 Cor 11,6); il riferimento va alla dottrina sacra, la scienza di Dio, cioè ai contenuti del piano di salvezza conosciuti dall’Apostolo per rivelazione. Così anche agli Efesini: "Dalla lettura di ciò che ho scritto potete ben capire la mia comprensione del mistero di Cristo" (Ef 3,4).

I contenuti della scienza di Dio appartengono solo a Lui e solo Lui li comunica a chi vuole: "Per rivelazione mi è stato fatto conoscere il mistero" (Ef 3,3); "C’è un Dio nel cielo che svela i misteri" (Dn 2,28); "Il Signore, cui appartiene la sacra scienza" (2 Mac 6,30); "s’insegna forse la scienza a Dio?" (Gb 21,22); e ancora: "Gli occhi del Signore proteggono la scienza" (Prv 22,12); "O profondità della scienza di Dio! Quanto sono imperscrutabili i suoi giudizi e inaccessibili le sue vie" (Rm 11,33). L’idea è chiara: la divina rivelazione e le profondità della sua divina verità nessun uomo può raggiungerle con la sola luce della ragione naturale; Qoelet dice addirittura che neppure un saggio potrebbe trovarla (Qo 8,17). Ciò significa che è un dono di Dio non solo la conoscenza della sua verità (dono di scienza) ma perfino la luce intellettuale che permette di vederla (dono di sapienza). Che la scienza sia un dono risulta anche dalla dottrina paolina: "in Lui siete stati arricchiti di tutti i doni, quelli della parola e quelli della scienza" (1 Cor 1,5); e più avanti: "se io conoscessi tutti i misteri e tutta la scienza… ma non avessi l’amore" (1 Cor 13,2). Qui la scienza è equiparata ai misteri, dunque si tratta di un sapere rivelato, che comunque è del tutto inutile in mancanza dell’amore teologale.

La Scrittura afferma inoltre che il dono della scienza è dato da Dio, ed è un dono ben distinto, come abbiamo detto, da quello della scienza: "L’ho riempito dello Spirito di Dio, perché abbia saggezza, intelligenza e scienza" (Es 31,3); è dunque Dio che concede il dono della scienza, che rimane comunque distinto dal dono della sapienza e da quello dell’intelletto, che esamineremo più avanti. Il libro del Siracide afferma che il dono della scienza, ossia la conoscenza rivelata della verità di Dio, è uno di quei doni che l’essere umano ha ricevuto fin dall’origine della creazione: "Il Signore creò l’uomo dalla terra… pose davanti a loro la scienza e diede loro in eredità la legge della vita" (Sir 17,1.9). Si vede dal parallelismo sinonimico che il termine "scienza" corrisponde a "legge della vita", cioè la Torah, ovvero la conoscenza della volontà di Dio e la sua dottrina. Coloro che hanno ricevuto il dono della sapienza apprezzano i contenuti della scienza di Dio, perché, avendo la sapienza, li possono guardare nella luce giusta: "I saggi fanno tesoro della scienza" (Prv 10,14). Essi sono in grado anche di comunicarla nel loro insegnamento: "La lingua dei saggi fa gustare la scienza" (Prv 15,2), "Le labbra dei saggi diffondono la scienza" (Prv 15,7). In conclusione: "Ricchezze salutari sono sapienza e scienza" (Is 33,6).


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